“Helmut Schmidt, "grande vecchio" del Partito Socialdemocratico Tedesco, ha dichiarato che la scelta, da parte degli Usa, di dispiegare il proprio sistema di difesa antimissile (ABM) in Polonia e Repubblica Ceka è irresponsabile e destabilizzante. Per Schmidt, la decisione statunitense ha lo scopo di dividere l'Europa, come già accaduto nel corso della guerra in Iraq, e la Nato da luogo di discussione collettiva sulla sicurezza degli Stati membri si è ridotta a mero strumento degli Usa. (…) A queste accuse Bush, replica che i missili intercettori dell'Europa dell'est sono rivolti contro la minaccia di missili nucleari iraniani e non contro la Russia. (…)
Non si capisce perché i missili intercettori vengano posizionati a ridosso della Russia e non vicino all'Iran. L'improbabilità della spiegazione fornita dall'amministrazione Bush sta soprattutto nella impossibilità a poter garantire una efficace difesa antimissile, soprattutto nel caso in cui i vettori contengano testate nucleari o biologiche (…) Si aggiunge, poi, il pericolo determinato dall'intercettamento in prossimità dell'obiettivo. Tale effetto sarebbe amplificato in caso di missile con testata biologica. In caso di testata nucleare, l'abbattimento in quota determinerebbe la ricaduta sulla superficie sottostante di materiale radioattivo. Si calcola che una testata atomica che esplodesse a 1,8 km sopra Detroit provocherebbe 470mila morti e 630mila feriti.
I costi di una difesa antimissile, sono esorbitanti e molto superiori a quelli dell'offesa. Per questa ragione, chi metta in campo una tale difesa antimissile può dispiegare solo un limitato numero di missili intercettori. In questo modo, per chi attacca è sufficiente aumentare il numero di missili per mettere fuori gioco la difesa ABM. Ne consegue che la costruzione di eventuali scudi spaziali, oltre ad essere concettualmente inefficace, rappresenta un incentivo alla corsa agli armamenti e all'aumento delle spese militari. (…) Il programma "Guerre stellari", non è approdato a nulla, pur avendo assorbito 70 miliardi di dollari. Lo sviluppo, sotto la presidenza di George W. Bush, di un nuovo programma antimissile è strettamente connesso alla decadenza economica e politica Usa. Inoltre, lo scudo spaziale permette agli Usa di legare a sé, suddividendo le spese, i paesi più avanzati, proprio con la scusa dello scambio di alte tecnologie e la promessa della suddivisione degli appalti. (…)"
Estratto da un articolo del 23 aprile 2007 di Severino Galante (Capogruppo PdCI Commissione Difesa della Camera)